
Dai petro-dollari agli eco-dollari (o carbon-dollari)
Il sistema dei Dragon values è molto più complesso ed ambizioso di un semplice sistema di
incentivazione basato su qualcosa di analogo ad una delle tante criptovalute in circolazione.
Una delle sue principali ambizioni è, infatti, nientemeno che quella di modificare l’asse
finanziario mondiale che lega (apparentemente in modo indissolubile) la divisa di riferimento
(il dollaro statunitense) alle quotazioni dei mercati petroliferi.
Il motivo è che questo sistema geo-politico e finanziario che ruota attorno ai cosiddetti petrodollari è un ostacolo quasi insormontabile che si frappone fra noi e la transizione energetica,
il contrasto al Global Warming e buona parte delle politiche volte a garantire stabilità agli
ecosistemi planetari. Dal momento che una parte consistente del valore del dollaro trae origine
dal petrolio, infatti, persino un’azione apparentemente banale quale il riconoscimento politico
del fatto che il picco del petrolio e il Global Warming esistono e sono problemi gravi ed attuali,
diviene un ostacolo bloccante. Per evitare il collasso della nostra civiltà, serve quindi una via
di uscita a tale struttura geo-finanziaria novecentesca. Serve una via di uscita che tuteli e
rassicuri gli equilibri di potere in essere senza però distruggere al contempo il pianeta.
Al di là della retorica politica e dell’ipocrisia mediatica e diplomatica, il sistema dei petrodollari
è un sistema decadente che si scontra con le crescenti ed irreversibili difficoltà causate dal
picco del petrolio e dal Global Warming. Questa decadenza ha già iniziato a tramutarsi in
instabilità geopolitica e in palese nervosismo militare tra i principali attori della scena
internazionale (in primis tra Usa, Russia e Cina). Fingere che il problema non esista rischia
solo di sospingere da un lato le aziende legate alle energie fossili verso un collasso creditizio
e finanziario dagli esiti catastrofici e dall’altro l’intero pianeta verso un conflitto su larga scala
dagli esiti ancor più catastrofici. In ogni caso sprecare le ultime risorse energetiche fossili
economicamente utilizzabili per irrobustire apparati estrattivi e militari già ampiamente
ipertrofici non farà che velocizzare la corsa verso il collasso globale.
Bisogna ricordarsi che le energie rinnovabili, al momento, non sono ancora in grado di
sostituirsi a quelle fossili e quindi uno shock finanziario o un conflitto su larga scala
(quand’anche condotto esclusivamente con armi convenzionali) non sarebbero sopportabili
per la già fragile economia mondiale. Per ora le energie fossili sono perciò indispensabili a
qualsiasi opera di salvataggio planetario, transizione energetica inclusa.
Per evitare questi scenari orripilanti, proponiamo che i Dragon values diventino il ponte di
collegamento (tramite il Dragons market) tra i dollari statunitensi e qualsiasi azione (grande o
piccola) che risulti utile ad evitare il collasso economico ed ecologico verso cui ci stiamo
sempre più avvicinando. Al tempo stesso Dragon values devono essere intesi come un forte
sostegno alla conversione delle aziende legate alle energie fossili ed infine un incentivo non
solo economico ma anche culturale per il resto dell’economia globale.